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mercoledì 21 dicembre 2011

ANDREA ZENNARO - MUSICISTA PROFESSIONISTA -



No no no non sono sparito e no no no non ho deciso di interrompere l’attività di blogging! Ho semplicemente avuto poco tempo e ho avuto una serie di problemi con il materiale che mi era stato inviato dagli artisti (diciamo che ho combinato un casino nell’archiviazione, per usare un eufemismo).

Oggi parliamo di una persona che sta dedicando tutta la propria vita alla musica, raggiungendo livelli di indiscutibile eccellenza: Andrea Zennaro (Zen). Un musicista a tutto tondo per cui vale la pena proporre un breve curriculum didattico:  Diploma Gold in Chitarra Rock Professionale presso CPM Music Institute, Master in insegnamento presso CPM Music Institute,Chitarra Rock ed Effettistica con Donato Begotti - Chitarra Jazz con Bebo Ferra - Teoria e armonia con Alessandro Bianchi-,Armonia funzionale avanzata con Filippo Daccò -Didattica e insegnamento con Franco Mussida  e Storia della musica e Musica d'insieme con Massimo Colombo - Linguaggi tonali e modali con Alessandro Ranzi.  Non mi metto nemmeno ad elencare tutti gli artisti con cui ha collaborato perché questo mi obbligherebbe a proporre un elenco lunghissimo (che comunque troverete nella sua pagina ufficiale).
Andrea è un ottimo modello di puro rocker, con un rapporto quasi simbiotico con la chitarra elettrica e con un constante desiderio di esaltare il pubblico.
Zen dimostra come l’amore per l’arte possa portare il singolo individuo a diventare parte di essa in tutte le sue diverse forme. Non si tratta solo di produrre o riprodurre musica, ma di diventare veri e propri “studiosi” , ricercatori ed insegnanti.
Dai brani proposti nel sito emergono alcuni elementi chiave della filosofia dell’artista in questione, che però a mio parere confluiscono in un solo precetto fondamentale.
Quello che ricerca Andrea non è solo la massima velocità, la massima espressione tecnica o la massima potenza..Zen cerca semplicemente la perfezione. Un perfezionista  non si arrende alla sbavatura e tenta di raggiungere il massimo anche quando ritiene di essere ad ottimi livelli.
Andrea mi ha dato l’impressione di essere il  tipico musicista che non si accontenta mai né delle esperienze accumulate né del livello raggiunto. E’ uno che vuole di più, sempre di più e che ama essere stimato da chi lo ascolta. Questo non è un elemento di poco conto, perché è proprio grazie a questo suo spirito combattivo che possiamo apprezzarlo in tutta la sua straordinaria bravura.

Eccovi un link della pagina ufficiale di Andrea . Nella sezione  downloads troverete numerosi spunti di ascolto (oltre che video e fotografie).

http://www.andreazennaro.it/

martedì 8 novembre 2011

AMANDA MILAN - FOTOGRAFA




Uno dei vantaggi principali di questa mia attività di blogger è sicuramente legato alla possibilità di conoscere persone nuove, che hanno sempre voglia di mettersi in gioco proponendo la propria arte. Bella banalità penserete voi, ma se provate a rifletterci capirete che non si tratta di un elemento così scontato. Quando un individuo ci mostra una propria produzione lo fa come se ci mostrasse un pezzo del proprio io, con i dubbi e con l’orgoglio di chi non è sicuro al cento per cento dei commenti che riceverà, ma con la convinzione di chi non vuole abbassare la testa di fronte ad eventuali critiche. 
Ho “incontrato” le foto di Amanda sbirciando le opere esposte per il Concorso fotografico dell’Università Milano Bicocca, mi sono annotato il suo nome e l’ho contattata (da bravo talent scout). A volte nella fotografia colpisce solamente la tecnica ed altre volte stupisce l’idea che viene impressa sulla carta, ma raramente si resta così attratti da altri due elementi: taglio e inquadratura.

I tagli proposti da Amanda si mischiano all’idea della fotografia stessa, congelando quel singolo particolare o quel singolo attimo che risulterebbe impercettibile all’occhio umano. La schiavitù verso la velocità ci impone di perdere una serie di meraviglie dell’immagine ed Amanda ci aiuta a coglierne gli aspetti più intimi.  Notare il notabile che non viene normalmente notato, questo è il talento di questa fotografa.

Associando particolari diversi Amanda ottiene un risultato tanto insolito quanto estremamente curioso, quasi un’applicazione cubista della fotografia: nello stessa opera sono garantite diverse prospettive temporali verso il medesimo soggetto con effetti molto interessanti sull’osservatore.
Pur avendo solo vent’anni Amanda dimostra un’ottima confidenza con la fotocamera, dilettandosi anche in alcuni reportage legati a concerti. Gli artisti da lei immortalati comprendono tra gli altri Punkreas e Yokoano e anche in questo caso ogni singola immagine rappresenta con precisione il suo modo di osservare il mondo e, in questo caso, di concepire la musica stessa.
Perché vi consiglio di farvi un giro tra le fotografie di Amanda? Semplicemente perché credo nel talento puro, perché non servono quarant’anni per poter trasmettere emozioni con uno scatto e perché trovo le sue idee particolarmente innovative con ottime potenzialità di sviluppo.
Ecco la pagina flickr con tutte le opere di Amanda, (per la visualizzazione vi consiglio questa colonna sonora






sabato 22 ottobre 2011

VIOLA&MESCALINA



Oggi torniamo alla musica e lo facciamo parlando dei Viola&Mescalina, un gruppo di Lentate sul Seveso (MB) composto da quattro membri : Paolo al basso (che ringrazio per avermi fornito tutte le informazioni ), Francesco alla chitarra, Marco alla batteria e Gre alla voce.
Normalmente ,quando si parla di gruppi indipendenti o semi indipendenti, si tende a privilegiare l’aspetto puramente melodico e musicale, senza assegnare la giusta attenzione al contenuto dei testi proposti. I Viola&Mescalina sembrano proporre una buonissima alternativa a questo cliché. Come lo stesso Paolo mi ha suggerito, i loro testi tentano di essere uno strumento di approfondimento verso tematiche a loro vicine e nessun argomento valido viene escluso a priori. I brani della band, in questo modo, non rappresentano un mero completamento alla produzione musicale, ma si mostrano come il frutto di una ricerca lessicale e concettuale totalmente indipendente. Cito letteralmente alcuni esempi di questa ricerca, che mi sono stati inviati da Paolo e che si riferiscono ad alcuni brani da loro realizzati per Aleph (il loro EP)
“L'Impiccagione di Cartesio è una riflessione sulla frase "cogito ergo sum" e su quanto, in realtà, il solo fatto di pensare non renda qualcuno un essere umano, perchè il pensiero, secondo noi, deve essere prodotto e non copiato e basta. In frasi come "mestruazioni incominciate in cene a lume di mela" mi immaginavo il momento del peccato originale.”
 “ A Sua Immagine e Somiglianza parla sia di Dio, e di come il concetto stesso sia talmente grande da risultare di difficile comprensione, sia di un figlio (il cantante della band è padre, appunto, non cit)”
“Dt. Jekyll parla proprio del famoso dottore, e ci siamo immaginati il suo stato di ansia nel momento priva di diventare Hyde ( anche perchè Gre soffre di insonnia)  quindi abbiamo accostato i sentimenti tipici dell'insonnia all'emozione che prova Jekyll quando non vuole e non può addormentarsi, pena la trasformazione.”

Mi si permetta una breve polemica: se Ambra Angiolini ha raggiunto il successo con “t’appartengo”  il cui testo non verrà certamente ricordato dalla storia come un tripudio alla profondità spirituale questi ragazzi si dovrebbero meritare un Grammy Award sulla fiducia! (chiudo parentesi)

Lo stile dei Viola&Mescalina attinge da diverse fonti, dai Muse ai Litfiba e dai Rage Against The Machine ai Timoria e credo di non sbagliare dicendo che il loro amore per il puro Rock è spesso influenzato anche da altri generi minori, anche se in modo quasi impercettibile.  Pur essendo una nuova band (visto che nasce nel 2010) il curriculum è di tutto rispetto visto che nel 2011 è uscito il loro EP Aleph, si sono esibiti con i Ministri e nel Novembre 2011 si esibiranno come spalla all'Honky Tonky con i NoGuru, band in cui milita Xabier Iriondo, chitarrista degli Afterhours.
Credo di aver scritto fin troppo, a questo punto tocca a voi lanciarvi nelle sonorità dei Viola&Mescalina seguendo i link che vi propongo qui sotto:


sabato 8 ottobre 2011

PICCOLA PARENTESI SU BANSKY - ARTISTA STREET ART

Ok, oggi non segnalo artisti della zona ma desidero spingervi verso un artista di street art che si è affermato negli ultimi anni in tutta la scena mondiale.

Questo link vi propone alcune opere outdoor ma nel sito troverete molto altro.


Vi consiglio di fare un giro, per capire quale sia lo straordinario livello di alcune opere di street art e per ampliare le vostre vedute sul panorama artistico attuale.

Un post semplice questo, ma sono convinto che apprezzerete.

http://www.banksy.co.uk/newoutdoors/outdoors.html

martedì 27 settembre 2011

CARLA SCHORLI - FOTOGRAFA -




Oggi si torna alla fotografia!

Trovarsi di fronte ad una fotografia è come avere la possibilità di vedere la realtà secondo prospettive diverse dalle nostre. Non è semplice accettarne le conseguenze.

Spesso ci rendiamo conto che il nostro punto di vista è limitato e stereotipato e veniamo assaliti da un profondo sconforto, quasi una sorta di piccola depressione. Questo accade tanto per i ritratti quanto per i paesaggi, ma si manifesta soprattutto per le fotografie di vita reale (credo che il termine reportage sia inflazionato e, quindi, lo eviterò). Esistono fotografi, anche amatoriali, che hanno l’enorme dote di esplorare la realtà in modo diverso. Magari sbagliano l’inquadratura, magari lo scatto è leggermente sovraesposto e magari non sono dei mostri di tecnica, ma riescono a cogliere momenti unici ed aspetti “stravaganti” della realtà che ci circonda.
Carla appartiene a questa fortunata categoria ed ha la straordinaria dote di cogliere particolari ed atmosfere che ai più sfuggirebbero. Di fronte ad alcuni scatti di Carla si rimane perplessi, perché ci si chiede come alcuni elementi ci possano essere sfuggiti fino a quel momento. Perché uno sguardo non ha catturato la nostra attenzione? Perché ci siamo persi una determinata simmetria? Perché non siamo rimasti pietrificati da un riflesso? 
La risposta è semplice, ma non banale. Alcuni individui hanno il compito di fermare atmosfere e situazioni, bloccando un millesimo di secondo in un’immagine, mentre altri hanno il compito di ammirare ed apprezzare questo talento, cercando di coglierne, a posteriori, altri aspetti.
Carla ha questo talento e con deliziosa semplicità ce lo mostra in ogni scatto. Nella sua arte non c’è traccia di volgarità o di irruenza, e neppure quello stucchevole tentativo di stupire ad ogni costo. Le immagini parlano da sole, con morbidezza ed atmosfera davvero rare. Vi consiglio di fare un giro nella galleria di Carla con questo sottofondo, tratto si da un cartone animato, ma assolutamente perfetto per queste atmosfere. http://www.youtube.com/watch?v=H48wGQhm3OU 



Ecco le fotografie di Carla




lunedì 19 settembre 2011

ALESSIO PREMOLI - COMPOSITORE E CHITARRISTA JAZZ E ACUSTICO



Rieccomi a voi con una nuova segnalazione. Partiamo da un presupposto importante: per poter descrivere questo artista mi sono dovuto letteralmente fare in quattro! Il musicista di cui vi parlo oggi ha prodotto decine e decine di brani e oscilla con straordinaria naturalezza tra stili e generi diversi. Ottimo per gli ascoltatori, un gran casino per chi, come me deve trovare le parole giuste per introdurvelo. Iniziamo con gli elementi base.
Oggi vi parlo di Alessio Premoli, un compositore e chitarrista jazz e acustico di Milano. Con la prima email che mi ha inviato Alessio mi ha subito espresso un sentimento estremamente chiaro, legato alla difficoltà di proporre il proprio genere all'interno del grande pubblico. Questa enorme dimostrazione d'amore, nei confronti della propria arte, mi ha spinto immediatamente a gettarmi nell'ascolto delle sue opere principali. A questo punto la vostra principale necessità sarà quella di capire di quale stile stiamo parlando, magari con l'utilizzo della classica etichetta di genere.
Ci posso provare, ma continuo a pensare che il modo migliore per farvi un'idea sia quello di gettarvi nell'ascolto istintivo.
Parliamo dei due release ufficiali: "Breathe" e "Duemilanove", che trovate nel link che vi propongo qui sotto.
Il primo disco lo collegherei al post rock, con sonorità in stile Mogwai, ma ricco di delicatezza. Un' opera istintiva, fatta di brani brevi e con sonorità intime e riflessive (uso le parole con cui Alessio ha voluto descrivere questi brani). Sicuramente piacevole ed orecchiabile, a mio parere con qualche influenza prog (anche se molto velata) e con una maniacale ricerca di sonorità innovative. Questo è Breathe ed è stato, onestamente, sorprendente.
Il secondo album è Duemilanove e ci troviamo davanti a qualcosa di diverso ed estremamente coraggioso. Alessio ha usato le etichette di "jazz oriented" e di "sonorità lounge e fusion", ma credo non sia sufficiente per descrivere la complessità dell'opera. Ho sentito le influenze di Pat Metheny, ma anche una ricerca della struttura generale del brano più tipiche nell'hambient e nel groove (anche se ovvimente parliamo di uno stile completamente diverso). I ritmi in alcuni momenti incalzano drasticamente, abbandonando il lato morbido del jazz e ritornando ad un'adorabile vicinanza con il postrock.

Sono giorni che saltello qui e lì tra le opere di Alessio Premoli e ne resto sempre più affascinato. Consiglio questo artista a tutti, anche agli amanti di generi più "duri" e vi voglio suggerire anche le modalità di ascolto: mettetevi sul letto o sul divano, non mettete a fuoco nulla, guardate nel vuoto e lasciatevi trasportare dai pensieri. Sono sicuro che alla fine sarete grati alle opere di Alessio Premoli e non riuscirete più a farne a meno. Ecco il link dove trovare tutto il materiale, buon ascolto a tutti.

 http://alessiopremoli.bandcamp.com/

venerdì 9 settembre 2011

circa la produzione artistica indipendente


Giusto per festeggiare il mio nuovo taglio di capelli che propongo qui sopra, desidero inserire una nota personale all'interno del blog. Voglio esporvi alcune mie perplessità sullo stato attuale delle produzioni artistiche indipendenti.

La standardizzazione artistica a cui stiamo assistendo è assolutamente imbarazzante. Troppo spesso gli artisti indipendenti italiani non sono altro che il riciclo di un clichè ormai morente in altri parti del mondo. Questo è un peccato, e lo dico senza voler aggiungere alcuna forma di polemica. Sapere che il potenziale è così alto ma i risultati finali scadono quasi nel trash porta davvero a far piangere il cuore. L'artista indipendente è talmente schiavo del modello generale da non riuscire ad imporsi come "elemento unico" ed alla fine diventa parte di una serie di macrocategorie sociali. Mi chiedo perchè negli ultimi anni non si possa essere artisti se non si indossano occhialoni giganti e non si ha il ciuffo (o la riga), se non si portano i pantaloni a sigaretta e le all stars. Mi chiedo anche come sia possibile che quest'aria pseudo snob stia invadendo il mondo dell'arte, impedendo il normale confronto tra punti di vista diversi. Mi chiedo come sia possibile che il mondo della musica elettronica e quello del rock continuino a scontrarsi, proponendo categorie di fans abbastanza ostili tra loro, mentre in Germania gli esperimenti di elettronica + rock sono all'ordine del giorno. Mi chiedo come sia possibile che i tanti artisti presenti nel territorio continuino a criticarsi gli uni con gli altri, invece di collaborare per creare un nuovo genere o un nuovo filone.
Mi chiedo anche come sia possibile che si stia creando una così alta confusione tra ciò che è "bello e piacevole" e ciò che è commerciale in quanto schiavo del clichè. La moda è in cerca di nuove evoluzioni, ma nel frattempo è sorto l'orgoglio di essere fashion victim e tutti gli sforzi sembrano esser vani. Perchè il vero rischio è quello di perdere il vero succo delle cose e di dimenticare che la ricerca del bello e dell'innovazione non dovrebbero mai piegarsi a scopi totalmente commerciali (o sociali). Se essere fashion victim diventa un vanto, allora la moda, l'alta moda è destinata a sparire sotto i colpi della massificazione e del lucro commerciale. Questo discorso può e deve essere esteso a tutti i campi, fotografia compresa. Partire dal presupposto che "oggi come oggi i colori debbano essere ad alto contrasto", che senza una pieno formato non si combina niente e che "quello che tira di più sono gli abbinamenti tra il fashion e il post punk, magari con influenze glam" equivale a disintegrare tutta una serie di innovazioni. possibili ancora prima che possano nascere.

Quello che intendo dire è che non possiamo limitare la produzione artistica ad una serie di standardizzazioni, solo perchè "il gusto medio" o "l'inserimento sociale" lo richiedono. La produzione indipendente deve rimanere tale, cercando quotidianamente di sfondare i muri dei clichè e dei prodotti prevedibili.

Con queste piccole considerazioni spero di aver stimolato alcune opinioni e non ho la minima pretesa di avere  ragione. Preferirei, piuttosto, capire i diversi punti di vista collegati a questo discorso, che sicuramente è molto più ampio di quanto possa apparire.
A questo punto vi saluto e continuo ad aspettare nuove segnalazioni, come sempre vi ringrazio dell'attenzione e, perchè no, resto in attesa di vostre considerazioni.


federico